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[SANREMO 2013] – Se si potesse non morire – Modà



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
Come per la canzoni di Elio e le storie tese (Dannati Forever“) e Max Gazzè (“Sotto casa“), oggi è stato pubblicato anche il testo della canzone che verrà portata al Festival di Sanremo 2013 daiModà. Il titolo di una delle due canzoni che presenteranno sarà “Se si potesse non morire“, canzone estratta dal loro ultimo album Gioia (album che prende il nome dalla figlia di Checco, chiamata appunto Gioia).
Il testo della canzone è una lunga riflessione da parte dell’autore: il cantante prova ad immaginarsi un mondo diverso, un mondo in cui se avesse “Il tempo per pensare un po’ di più alla bellezza delle cose mi accorgerei di quanto è giallo e caldo il sole di quanto è semplice se piove e ti regali una finestra”, insomma una ricerca della semplicità della vita, avere un attimo per guardare il mondo con gli occhi di un bambino che si sorprende di ogni piccola cosa che noi invece diamo per scontato. La canzone prosegue in un viaggio con la fantasia, in un mondo dove tutto è possibile “T’immagini se con un salto si potesse, si potesse anche volare, se in un abbraccio si potesse scomparire e se anche i baci si potessero mangiare” fino ad arrivare all’apice del desiderio di ogni uomo, cioè di vivere per sempre “E poi t’immagini se invece si potesse non morire“. Il testo affronta molte tematiche e la visione di un mondo totalmente diverso da quello in cui siamo oggi: il fulcro di tutta la canzone sta in una semplice frase, in cui i Modà ci dicono che se fosse possibile tutto questo, “cambierebbero le cose” intendendo probabilmente che vivremmo in un mondo diverso e sicuramente migliore di quello attuale.

TESTO
Avessi il tempo per pensare
Un po’ di più alla bellezza delle cose
Mi accorgerei di quanto è giallo e caldo il sole
Di quanto è semplice se piove e ti regali una finestra
Solamente per guardare
E per rendere migliore
Tutto mentre fai l’amore
Se avessi solo un po’ più tempo per viaggiare
Frantumerei il mio cuore in polvere di sale
Per coprire ogni centimetro di mare
Se potessi mantenere più promesse
E in cambio avere la certezza
Che le rose fioriranno senza spine
Cambierebbero le cose
T’immagini se con un salto si potesse
Si potesse anche volare
Se in un abbraccio si potesse scomparire
E se anche i baci si potessero mangiare
Ci sarebbe un po’ più amore e meno fame
E non avremmo neanche il tempo di soffrire
E poi t’immagini se invece si potesse non morire
E se le stelle si vedessero col sole
Se si potesse nascere ogni mese
Per risentire la dolcezza di una madre e un padre
Dormire al buio senza più paure
Mentre di fuori inizia il temporale
Se si potesse regalare
Un po’ di fede a chi non crede più nel bene
E gli animali ci potessero parlare
Cominceremmo a domandarci un po’ più spesso
Se nel mondo sono loro le persone
Se potessi camminare verso il cielo ad occhi chiusi
Consapevole che non si smette mai di respirare
Cambierebbero le cose
T’immagini se con un salto si potesse
Si potesse anche volare
Se in un abbraccio si potesse scomparire
E se anche i baci si potessero mangiare
Ci sarebbe un po’ più amore e meno fame
E non avremmo neanche il tempo di soffrire
E poi t’immagini se invece si potesse non morire
E se le stelle si vedessero col sole
Se si potesse nascere ogni mese
Per risentire la dolcezza di una madre e un padre
Dormire al buio senza più paure
E poi t’immagini se invece si potesse non morire
E se le stelle si vedessero col sole
Se si potesse nascere ogni mese
Per risentire la dolcezza di una madre e un padre
Dormire al buio senza più paure
Mentre di fuori inizia un temporale
Mentre di fuori inizia un temporale.


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MARRACASH - SABBIE MOBILI



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
La canzone è una dura critica al “mondo dei grandi” quindi agli adulti: Emis Killa denuncia un forte problema di educazione nei confronti dei bambini, dei propri figli. Secondo l’autore della canzone infatti se un bambino cresce male, è dovuto ad una infanzia difficile causata il più delle volte dai genitori stessi, incapaci dunque di educarli (“per un bambino l’infanzia più rosea dipende dai genitori e non da quante cose ha”). Inoltre Emis Killa ci fa notare di come crescendo, una piccola cosa come “la gelosia che avevo verso i miei giocattoli” si trasformi in gelosia verso qualcosa di più importante, come può essere la gelosia per la propria ragazza e questo il più delle volte è causa della rottura in una coppia.
Nella strofa cantata da Marracash invece si parla del problema di “due mondi che dovrebbero stare distanti quello dei piccoli e quello dei grandi, mischiarli causa i peggiori danni nei migliori anni rende piccole vittime grandi bastardi”, insomma un avvertimento forte al fatto che i ragazzini per sentirsi grandi vogliono agire come gli adulti, vogliono fare le stesse cose che fanno i grandi, ma il più delle volte sono cose da cui non dovrebbero prendere esempio (come fumare, drogarsi etc), per questo viene consigliato di tenere i due mondi totalmente separati, perchè se un bambino compie certi gesti quando è così giovane, probabilmente questo lo caratterizzerà tutta la vita.
L’ultima strofa è la conclusione di tutto questo ragionamento, un sorta di riassunto, in cui Emis Killa stesso ribadisce di come anche nella sua vita ha visto questa sproporzione tra essere ancora bambini e il diventare adulti, che comporta problemi ben più grandi e seri: proprio perchè si è adulti non si può usare la scusa di aver commesso un errore perchè si era ancora giovani (“ogni errore perdonato a me per via dell’età”). Il consiglio che si da dunque sta nel ritornello: andare avanti per conto proprio, accorgersi che ormai si è grandi e dunque bisogna comportarsi come tali, imparare da ciò che si è visto nella propria vita quando si era piccoli e non commettere gli errori che invece commettono i grandi da sempre.

TESTO

Emis Killa
Ricordo da bambino mamma mi disse sii sempre forte amore
che il mondo fuori è tutt’altro che rose e fiori
per un bambino l’infanzia più rosea
dipende dai genitori e non da quante cose ha
nel mondo dei grandi, la stessa gelosia che avevo verso i miei giocattoli
si è riversata sulle donne che ho perso negli anni
passi dall’innocenza, ai sensi di colpa
dall’incoscienza alla coscienza sporca
e non mi importa di quanto sembro infantile quando
per orgoglio non piango sbaglio e non mi rimpiango
come un bambino che si sporca col fango e va incontro al padre
non servirà sgridarlo ma farlo sbagliare
la mia sincerità è invariata
odiavo le maestre come adesso odio chi vuole dettarmi una strada
credere nella croce è facile
la vera croce è crescere perchè non puoi più credere alle favole.
Rit.
non devo dire grazie a nessuno
nella vita cammino da solo
finora i miei passi li ho fatti uno ad uno e ora sono piu grande di loro ma il mondo è più grande di me/ più grande di te
la responsabilità che hai davanti
più grandi di me, più grandi di te
ormai sei nel mondo dei grandi sii grande anche te.
Marracash
Io non critico chi parla di strada anche se avrebbe tutto
perchè puo piacerti la pioggia anche se c’hai il cappuccio
ci sono quelli che quando piove prendono l’acqua
e quelli che passano asciutti tra un goccia e l’altra
i ricordi affiorano come le bolle in questo calice
affollano la mente come i detunuti il carcere
e facile non è mai stato, manco da sbarbo
nel quartiere ci vendevano i sogni più a buon mercato
è difficile non farsi tentare quando vedi i tuoi amici fare
con due strette di mano quello che fa tuo padre
sentirsi grande, quando sei in gruppo diseguaglianze, che ci rendono diposti a tutto
due mondi che dovrebbero, stare distanti
quello dei piccoli e quello dei grandi
mischiarli causa i peggiori danni nei migliori anni
rende piccole vittime grandi bastardi.
Rit.
non devo dire grazie a nessuno
nella vita cammino da solo
finora i miei passi li ho fatti uno ad uno e ora sono piu grande di loro ma il mondo è più grande di me/ più grande di te
la responsabilità che hai davanti
più grandi di me, più grandi di te
ormai sei nel mondo dei grandi sii grande anche te.
Emis Killa
Nato a novembre forse per questo che ho il freddo dentro
e ogni difetto col tempo si è fatto peggio
l’invidia..più cresci più porta giorni infelici
oggi per strada mi salutano più fan che i vecchi amici
ho letto che, da bambini si sta meglio
perchè un ginocchio sbucciato è sempre meglio del cuore spezzato
io penso a qualche anno fa, ricordo mamma e papà
ogni errore perdonato a me, per via dell’età
oggi mi agito nel letto, e non bastano più le fiabe
mi servono le fiale, per farmi addormentare
e gia, il male cresce assieme a me, fratelli di sangue
legati a forza come a volte un fratello più grande
lo stesso amico che all’asilo ti ruba la gomma
è poi lo stesso che da grande ti ruba la donna
io prendo il mondo per quello che viene adesso
ma non farò bambini se il mondo dei grandi è questo.
Rit.
non devo dire grazie a nessuno
nella vita cammino da solo
finora i miei passi li ho fatti uno ad uno e ora sono piu grande di loro ma il mondo è più grande di me/ più grande di te
la responsabilità che hai davanti
più grandi di me, più grandi di te
ormai sei nel mondo dei grandi sii grande anche te.
emis

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Sabbie mobili – Marracash



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
Questa canzone parla della situazione politica e sociale italiana. Vengono affrontati diversi temi, il primo è sicuramente il problema della fuga dei cervelli, persone capaci che in Italia non vedono un futuro e si trovano costrette ad emigrare all’estero, dove riescono ad affermarsi e le loro doti vengono riconosciute. In Italia questo non è possibile perché manca la “meritocrazia”, infatti spesso coloro che hanno successo sono raccomandati o corrotti. Tutto in questo paese sembra fermo “niente si muove”, come se fossimo davvero impantanati in delle sabbie mobili, anche in parlamento non c’è nessun ricambio generazionale “chi comanda è lì da sempre”. Spesso nelle discussioni politiche non si parla di contenuti, ma si limitano a discutere solamente di questo o di quel politico, come se la situazione attuale italiana dipendesse solo esclusivamente da uno o l’altro “come se quando cadrà il premier vincerà il bene”.
Lo stesso Marracash in un’intervista spiega così il senso del ritornello “Nelle sabbie mobili più ti agiti più precipiti in fretta. Il ritornello è quasi una provocazione, restiamo tutti immobili e non agitiamoci, guardiamo con calma affondare tutto, che poi è quello che stiamo facendo, siamo spettatori delle cose che stanno affondando lentamente, ma inesorabilmente.”.

TESTO

Rit.
No, non agitarti
Resta immobile
Puoi metterci anni
E guardare ogni cosa che
Affonda
Nelle sabbia mobili
Si perde
Nelle sabbie mobili
Penso spesso che potrei farlo
Andare via di punto in bianco
Così altra città
Altro Stato
Potrei se avessi il coraggio
Ho un orizzonte limitato
E’ follia stare qua nel miraggio
Che basti essere capaci
Quanti ne ho visti scavalcarmi
Rampolli Rapaci
Raccomandati
Quanti ne ho visti fare viaggi
E dopo non tornare
Restare
Spaccare
Affermarsi
Qui non c’è il mito di chi si è fatto da solo
Perché chi si è fatto da solo di solito è corrotto
Se sei un ragazzo ambizioso
In un sistema corrotto
Non puoi fare il botto
E non uscirne più sporco
Nessuno lascia le poltrone
Niente si muove
Nessuno osa e nessuno dà un occasione
Impantanati in queste sabbie mobili
Si muore comodi
Lo Stato spreca i migliori uomini
Rit
..
Parto dal principio
Io della scuola ricordo un ficus
Cioè la pianta che aveva il preside in ufficio
Vale più un mio testo letto in diretta da Linus
Il paese ha un virus
Una paralisi da ictus
Come prima più di prima
Madonna potrebbe essere mia nonna
A 50anni è ancora a pecorina
E’ il nulla
Come la storia infinita
Come la mummia
Che si sveglia e torna in vita
Puzza di muffa
The beautiful people
The beautiful people
La bella gente pratica il cannibalismo
Sa di già visto
Come un film di cui capisci la fine
Già dall’inizio
I vecchi stanno al potere
Non vanno all’ospizio
E se MTV sta per music television
Vorremmo più video e meno reality e fiction
Sono pesante apposta come chi fa sumo
Tu fai musica che piace a tanti
E non fa impazzire nessuno
Rit.
Niente di nuovo
Niente di che
Quel rapper che ti piace tanto
Non dice niente di sé
Solo cliché
Attacca il premier
Come se quando cadrà il premier
Vincerà il bene
Se non ci fosse di che parlerebbe
Chi comanda è li da sempre
E non si elegge con il voto
E prende decisioni senza cuore e senza quorum
E se tornassi indietro io lo rifarei
Il mio incubo era fare la vita dei miei
Sì quella vita strizzata in otto ore
Compressa
La sera sei stanco e c’hai mal di testa
Compressa
Fuori onda il direttore dice che ho ragione
Ma non ci crede
Come chi brinda
Ma poi non beve
Non prende la bufala
Che tanto non è bufala
E’ una bufala
Hai una chance di andartene frà
Usala
Se riesci sei un genio
Se fallisci sei uno zero
Se fai quello che fanno gli altri
Rischi di meno
Quindi
Marracash-Emis-killa-Giusto-un-giro-nuovo-singolo

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La nuova stella di Broadway – Cesare Cremonini


 

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1 (Fornita dallo stesso Cesare Cremonini)
“La nuova stella di Broadway” ha vissuto grandi rivoluzioni durante il periodo di lavoro al disco.
Esistono già tre versioni di questo brano, (una la sentite nel disco) e magari un giorno le pubblicheremo.
Avevo rivisto da poco “Chicago”, un film/musical che ho amato molto, l’ennesimo capolavoro con Richard Gere e mi aveva lasciato a bocca aperta.
Ho iniziato a scrivere la canzone sui titoli di coda del film, prima dandogli un ritmo swing, in perfetto stile Broadway, molto classico, poi trasformandola lentamente in una ballad acustica in cui il testo acquistava più importanza accordo dopo accordo.
Volevo raccontare una vicenda dal basso: un business-man sgangherato e sempre in cerca di una nuova illusione, una ballerina di jazz, bellissima e ignara, che sogna di diventare una star con i suoi passi di danza. Una Ginger Rogers di oggi con lui, corrotto dal desiderio di scoprirla, innamorato della vanità di una tentazione. Lei così avida di promesse ma vergine di successi. Lui pronto a mentire al destino per possederla.
Il ritornello, “New York! New York!” aveva tra le parole qualcosa che mi ricordava anche l’11 Settembre, il crollo delle torri, il cuore ferito di una città che è più di una città. E’ un film che si reinventa continuamente. Sentivo un senso di omaggio e compassione nel pronunciare quel nome, anche se il riferimento non è ovviamente esplicito. La “scommessa d’amore” di questi grattacieli illuminati e le strade sporche di vita di quel posto sono l’ambiente in cui ci è possibile far nascere una passione segreta. Che sia una canzone, una figlia o un figlio, una star della musica, una speranza o un desiderio. La nascita. Il contrario della morte e del fallimento, per me. Non c’è scoperta al mondo che non meriti un sorriso. E Broadway è la sala parto di grandi sogni del nostro secolo nel mio immaginario. Mi è parso il luogo ideale dove ambientare una canzone che parlasse di questo. Perché forse è vero che chi non ha mai visto nascere una dea, in fondo non lo sa che cos’è la felicità!
Anche questa canzone, come “il comico (sai che risate)” cerca di raccontare una storia in cui il finale è lasciato all’immaginazione di chi ascolta.
Mi piace sempre di più l’idea di cominciare qualcosa, e poi con pazienza trovarne i protagonisti, senza rivelarne la conclusione, senza cercarla forzatamente.
C’è qualcosa di più bello di una storia che lascia sempre un gusto diverso in bocca, a seconda dei nostri bisogni o soltanto del luogo in cui ci troviamo mentre la attraversiamo? Il mio, di finale, per ora, è una notte d’amore fra loro, di fuoco e di labbra avide di sogni e di argento fra le stelle. Il loro nome che luccica e ricade lento verso la realtà.
Ma non ne sono sicuro… Li ho lasciati al loro destino! Volevo che il dolore o la gioia fosse la loro, volevo in qualche modo anche rispettarla e non rubargliela.
Questo a volte non mi piace, ossia che l’autore rubi le emozioni dei protagonisti rendendosi protagonista lui stesso.
Per scrivere la seconda strofa della canzone, (“Lui si svegliò senza lei nudo nella tempesta…”), mi sono fatto un giro nei ricordi di New York, nelle atmosfere di Dylan, ho riascoltato alcuni suoi dischi, i primi, e sono andato a farmi un giro persino su Google Map per rivedere zone in cui avevo vissuto!! Sono stato là 2 mesi dopo il mio lungo viaggio in Argentina e ho alcuni amici americani (completamente pazzi) che me l’hanno fatta assaporare in modo unico. Ci ho girato anche un videoclip molto sentito (“Le tue parole fanno male”) e mio fratello ora sta vivendo proprio lì.” –Cesare Cremonini

TESTO

Lui era un businessman con una idea
in testa, lei ballerina di jazz,
leggeva William Blake vicino a una
finestra, lui beveva caffè.
Guardando quelle gambe muoversi pensò:
“E’ una stella!”.
Pensava a Fred Astaire…
…E chi non ha mai visto nascere una
dea,
…e chi non ha mai visto nascere una
dea,
non lo sa, che cos’è la felicità…
Lui: garofano rosso e parole, una
vecchia cabriolet…
Lei: vestita come la Rogers, fulmini
e saette,
lassù, nel cielo blu, il loro nome:
argento fra le stelle…
New York! New York! E’ una scommessa
d’amore,
tu chiamami e ti vestirò, come una
stella di Broadway.
New York! New York! E’ una scommessa
d’amore,
tu chiamami e ti vestirò, come una
stella di…
Lui si svegliò senza lei, nudo nella
tempesta,
là fuori Union Square. Entrava luce
al neon,
dal vetro di una finestra. L’odore
del caffè.
…guardando quelle gambe muoversi pensò:
“E’ una stella!”
Pensava a Fred Astaire!
…E chi non ha mai visto nascere una
dea,
non lo sa, che cos’è la felicità…
Lui: garofano rosso e parole, una
vecchia cabriolet…
Lei: vestita come la Rogers, fulmini
e saette,
lassù, nel cielo blu, il loro nome:
argento fra le stelle..
New York! New York! E’ una scommessa
d’amore,
tu chiamami e ti vestirò, come una
stella di Broadway!
New York! New York! E’ una scommessa
d’amore,
tu chiamami e ti vestirò, come una
stella di…
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Pronti, partenza, via – Fabri Fibra


TESTO

 


Coda timbro firma passa
coda timbro firma passa
coda timbro firma passa
burocrazia
l’Italia si squaglia come
burro e pazzia
una bella idea
arriva sempre a notte fonda
come la polizia
chi me lo spiega
votavi Lega, si prega
ora chi voti
boh Regan
ora Belen, prima chi? Megan
roba magica
simsalabim
ma al microfono si offrono molti
io sono una sicurezza come il codice pin
in alto come dopo il check-in
ho le note do re mi come
per le rime
ho la scimmia come Remì
alza lo stereo c’è Fabri Fibra
che non passa mai di moda come la figa.
Pronti, Partenza, Via!
si va per mare e monti
Pronti, Partenza, Via!
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
si va per mare e monti.
Vengo dalla campagna
cresciuto al mare
ad una mano dal tuo palmare
pronti via
si va per mare e monti via
monti via
linguaggio ultraviolento
in tv come un ultraviolento
cade giù tutto
come un terremoto
come Arisa senza trucco
non fa neanche 2000 euro
l’uomo del 2000 che diceva Lucio Dalla
occhi a palla
guarda la casta
sembra la serie tv Dallas
la verità sballa
è stupefacente
sempre più stufa la gente
ti vedevi alla festa invitato speciale
e invece sei in guerra
inviato speciale
questo pezzo fa colpo lo so
come un banchiere fa colpo lo so
toc toc chi bussa? chi è?
Il commissario
Pronti
Pronti, Partenza, Via!
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
si va per mare e monti.
Fumo bombe come a Kabul
missili come a Seul
rapper esorcista scomodo
come l’antidoping come un ciclista
il caso chiuso è caso mai
canta il pezzo con me
se lo sai
i cantanti incantano
nascosti e sporchi
come i soldi che mancano
tutti pronti per la partenza
ma da anni è una finta partenza
dopo l’ultima grande occasione
si rimane così senza
nella testa una voce rimbomba
tipo capitano la nave affonda
terza seconda prima
il paese non si mette più in moto
onda tu aspetti qui
non ci tengo nella vita
l’ultima cosa che voglio sentire è
libera lo stiamo perdendo
come gli Abba in Italia
gridi mamma mia
ma dalla rabbia
sfondiamo la gabbia
pronti partenza via
Pronti, Partenza, Via!
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
si va per mare e monti via
pronti partenza via
Pronti, Partenza, Via!
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
qui siamo tutti pronti
si va per mare e monti via
Pronti, Partenza, Via!
530516_10151148820986884_266433613_n

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Pronti, partenza, via – Fabri Fibra



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE  #1
Pronti, partenza, via” è l’ultimo singolo rilasciato da Fabri Fibra, in attesa dell’uscita dell’album completo prevista per il 5 Febbraio 2013. La canzone è un chiaro riferimento alla condizione dell’Italia in questo momento: già dai primi versi Fabri Fibra dice che “l’Italia si squaglia” e c’è subito un chiaro riferimento alle imminenti elezioni politiche che si terranno a Febbraio; anche in questo caso il cantante denuncia il fatto di non sapere chi votare, tanti sono i candidati, ma non c’è un vero leader, la confusione in Italia regna in questo momento “votavi Lega, si prega ora chi voti, boh Regan, ora Belen, prima chi? Megan, roba magica simsalabim ma al microfono si offrono molti”. Non mancano brevi riferimenti alla guerra “Fumo bombe come a Kabul, missili come a Seul”, alla Crociera affondata da Schettino “nella testa una voce rimbomba tipo capitano la nave affonda”, di nuovo alla politica e al governo Monti “si va per mare e monti via monti via”per giungere poi alla conclusione che il Paese ormai è in crisi, non c’è più speranza di ripartire “tutti pronti per la partenza ma da anni è una finta partenza ” e ”terza seconda prima il paese non si mette più in moto”. L’unica prospettiva che vede Fibra, sono i cittadini italiani sempre più arrabbiati e si arriverà al punto in cui dalla rabbia “sfondiamo la gabbia e pronti partenza via”, quando probabilmente non riusciremo più a sopportare questa situazione

.CURIOSITA’
Nel testo, oltre a trovare tanti riferimenti alla politica e alla condizione dell’Italia in questo momento, Fabri Fibra con giochi di parole ci parla anche di sè:
“La verità sballa è stupefacente” è una frase a doppio senso, dove stupefacente è al contempo aggettivo ma anche sostantivo. Si pensi al fatto che la verità genera stupore e cioè è stupefacente (aggettivo), ma considerato che la verità sballa, allora stupefacente diventa sostantivo ovvero nome generico di una droga (sostanza stupefacente).
“Fumo bombe come a Kabul”: bellissima crittografia dove da una parte si descrive la situazione di un paese (l’Afghanistan), dove c’è fumo dovuto ai conflitti e alle bombe nella capitale Kabul dove quindi la frase va letta: “Fumo, bombe come a Kabul”. Dall’altra parte se leggiamo la frase senza virgola ovvero “fumo bombe come a Kabul” qui l’autore sembra parlare in prima persona (non necessariamente in maniera autobiografica) e dice di fumare bombe come a Kabul ovvero, sempre nella nostra personalissima interpretazione, fuma l’afghano (Kabul è in Afghanistan) che è un particolare tipo di Hashish di colore scuro particolarmente efficace (una bomba appunto) detto comunemente appunto afghano.
Altra crittografia o doppio senso sull’uso di droghe in tutti gli ambiti (dalla politica allo sport):  ”come l’antidoping per un ciclista, pista!” dove la pista è sì il circuito chiuso su cui corre il ciclista, ma è anche la “pista” o striscia di cocaina visto che si parla di antidoping.

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