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elisa l'anima vola...

“L’anima vola”, in uscita oggi per Sugar. Si tratta del primo album di Elisa composto da brani interamente scritti in italiano, con cui la cantautrice torna a dar voce, con una nuova veste e a quattro anni di distanza dall’ultimo disco di inediti “Heart” (2009) al suo universo artistico. Nell’album collaborazioni con: Ligabue, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi ed Ennio Morricone
Elisa Toffoli torna così sulle scene discografiche con un disco (l’ottavo in studio, dopo il progetto discografico “Ivy” del 2010) di cui ancora una volta è autrice di musica e testi, ad eccezione di “A modo tuo”, brano scritto interamente da Ligabue, come fu per il grande successo de “Gli ostacoli del cuore” (2006). “L’anima vola”, inoltre, contiene il brano “E scopro cos’è la felicità”, con la firma ed un incontro vocale con Tiziano Ferro e il brano “Ecco che”, scritto da Giuliano Sangiorgi su musica di Elisa e scelto da Giovanni Veronesi per il suo nuovo film “L’ultima ruota del carro” (in uscita a novembre), per cui Elisa ha composto l’intera colonna sonora. Ad impreziosire il progetto discografico, inoltre, il brano “Ancora Qui”, il cui testo è stato scritto da Elisa sulla musica del Maestro Ennio Morricone (incluso nella colonna sonora dell’ultimo film di Quentin Tarantino “Django Unchained”). La produzione artistica de “L’anima vola” è stata curata da Elisa stessa, con la collaborazione di Davide Rossi, Andrea Rigonat e Christian Rigano.
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Il primo singolo “L’anima vola” è già stato certificato disco d’oro con oltre 15.000 copie vendute, grazie al grande successo su iTunes, dove si è confermato da subito tra i brani più scaricati, ed è da sette settimane in testa alle classifiche del digital download e dei brani più trasmessi in radio. Gli archi, che caratterizzano il sound del brano sono stati arrangiati e suonati da Davide Rossi (Coldplay, Goldfrapp). Il video de “L’anima vola” è stato realizzato da Latino Pellegrini e Mauro Simionato.


Ecco nell’ordine gli 11 brani che compongono l’album (pubblicato da Sugar): “Lontano da qui”, “Pagina bianca”, “Un filo di seta negli abissi”, “L’ anima vola”, “Maledetto labirinto”, “E scopro cos’è la felicità” feat. Tiziano Ferro, “A modo tuo”, “Specchio riflesso”, “Ancora qui”, “Non fa niente ormai” ed “Ecco che”. Ed ecco come li racconta Elisa

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LONTANO DA QUI
Parla di evasione, e di come usiamo a volte dei pretesti per evadere. I conflitti che abbiamo, i controsensi, la complessità dell’animo umano che oscilla tra la forza e la fragilità… e subisce il fascino della fuga.

PAGINA BIANCA
Racconta dell’incertezza ma anche della voglia di irrompere nel mondo adulto quando stai per uscire dal periodo dell’adolescenza, e non sai cosa succederà a te e alla tua vita. Penso ai giovani d’oggi, ai sentimenti che provano e che anch’io ho provato alla loro età, quando ero piena di speranze, ma avevo anche paura del futuro, di quello a cui andavo incontro. Volevi dimostrare agli altri quello che potevi fare, allo stesso tempo volevi stare nel gruppo e identificarti con qualcun altro. È un momento in cui non conosci quello che accadrà e il futuro è proprio come una pagina bianca, vuota, potresti riuscire a fare grandi cose o nulla.

UN FILO DI SETA NEGLI ABISSI
Un legame che si perde… le domande che ti fai, gli errori che hai l’occasione di ammettere, il sollievo che provi perlomeno nel ritrovare te stessa cercando altre risposte…

L’ANIMA VOLA
La relazione di coppia, consolidata, dove scopri come si cambia e come si trasforma un sentimento. L’eterno sogno femminile di essere capite, comprese, accompagnate… e riconosciute.

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MALEDETTO LABIRINTO
È una dichiarazione di indipendenza e allo stesso tempo di un profondo sentimento di affetto. Che, dichiarato il tutto, lascia all’altro la scelta, il passo da compiere per ricostruire.

E SCOPRO COS’E’ LA FELICITÀ
Tiziano, vedendo in un documentario su di me in tour delle immagini con mia figlia e con Andrea, è rimasto profondamente colpito dal mio cambiamento di vita, e gli è venuto spontaneo dedicare questa canzone al rapporto tra me e mia figlia Emma Cecile. Racconta di come Emma sia arrivata, abbia sconvolto tutti i piani e abbia riempito la mia vita. È una dedica indelebile, e per me un bel sogno che si realizza, quello di una collaborazione con lui.

A MODO TUO
Brano che ha scritto interamente Luciano, dedicato a sua figlia Linda, e che lui ha voluto sentir cantare da una mamma. Luciano è un artista a 360 gradi, è anche uno scrittore, per questo credo gli venga spontaneo mettersi così tanto nei panni degli altri, scrive per altre anime e altre voci come se fossero la sua, e racconta storie e sentimenti come pochi altri sanno fare, non solo in Italia. Questa volta è il rapporto profondo tra madre e figlia. Io ritengo che questo sia uno di quei brani “incantabili” perché ti commuovi dopo le prime righe e non riesci ad andare avanti… come mamma lo senti molto, quando descrive bene il difficile ruolo del genitore che cresce i propri figli: vorrebbe proteggerli tutta la vita e tenerli lontani dal dolore e dai problemi, ma che in fondo sa bene che dovrà lasciarli andare un giorno.

SPECCHIO RIFLESSO
Qui racconto del cambiamento quando ti stacchi dagli amici, dal gruppo e vieni assorbito dalla tua famiglia, quella che hai creato. All’inizio ti sembra di provare un senso di solitudine, fra tanti nuovi incarichi e la vita quotidiana che ti mangia le giornate…e non ascolti più tutta la musica che ascoltavi… esci di meno… ti trucchi di meno… pensi meno a cosa metterti, a dove andare, a che film andare a vedere ecc..…e ti chiedi se anche gli altri avranno provato lo stesso,  ti chiedi cosa è rimasto di quello che eri prima…le cose che si facevano insieme…Ti chiedi se anche gli altri, ognuno assorbito dalla propria vita cambiata, si sentono come te. E sai che l’amicizia vera è un dare e avere, uno specchio che riflette solo quello che c’è veramente, e quindi speri che le amicizie vere possano tornare, e adattarsi al cambio dello scenario e all’inizio di una nuova fase.

ANCORA QUI
 Avevo paura di comporre un testo su questa melodia, di un grande compositore come Ennio Morricone…Poi ho ascoltato il suo consiglio, mi aveva chiesto di raccontare un fortissimo mio ricordo, potente, il più impresso nella memoria… ho pensato al ricordo più importante di quando ero bambina, quello del mio miglior amico, che se ne è andato via molto giovane…

NON FA NIENTE ORMAI
È un ringraziamento a mia figlia Emma Cecile, per essere arrivata e avermi resa migliore. Grazie a lei ho potuto comprendere molte più cose anche di me stessa. Mi sono resa conto che non sei più il centro della tua vita, ma appartieni ad un centro allargato… e ti impegni semmai a dare ancora di più, a dare il meglio di te, anche per loro, perché il segno che rimane dietro te sia utile anche agli altri in qualche modo…

ECCO CHE
Giuliano ha riletto il personaggio principale, Ernesto (protagonista de “L’Ultima Ruota del Carro” di Giovanni Veronesi) che con il suo camion di traslochi, rappresenta la classe operaia, che segue il sogno di diventare qualcuno. Alla fine scoprirà, grazie anche alla moglie Angelina, che la vera ricchezza della vita è quella di avere qualcuno da amare, una famiglia, e qualcuno che ti ama, comunque e sempre, senza riserve.
(r.v)
Elisa_COVER ALBUM L'ANIMA VOLA_lancio

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Dimentico tutto – Emma



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
Dimentico tutto è l’ultimo singolo di Emma, estratto dall’album Schiena. Per capire meglio il significato di questa canzone, è interessante leggere cosa ha dichiarato Emma durante un’intervista riguardo questo suo ultimo album:”« Ho iniziato a lavorare a questo disco piena di dubbi, paure, incertezze. L’unica consapevolezza era quella di voler uscire allo scoperto, non volevo più nascondermi, volevo solo accettarmi ed accettare ogni parte di me. Sono cresciuta e siete cresciuti anche tutti voi. Ho imparato a non negarmi la gioia di essere quella che sono per paure delle critiche, ho imparato a cantare anche un po’ per me stessa e questo non è un male, ho imparato ad amarmi odiandomi di meno, ho imparato a non perdere me stessa per stare dietro i preconcetti a volte pesanti, ho imparato a camminare con la schiena dritta non per parare meglio i colpi ma per aprirmi meglio al mondo… a voi. Vi presento Schiena ».
Successivamente parlando nello specifico della canzone “Dimentico tutto” disse:”Il brano guarda al futuro, dopo le delusioni del passato e il ritornello è davvero molto orecchiabile nonché carico di grande significato: «E intanto dimentico tutto, dimentico tutti, i luoghi che ho visto, le cose che ho detto, i sogni distrutti. la storia non è la memoria, ma la parola, non vedi che cosa rifletti, sopra un mare di specchi si vola»” – scrive Nesli e canta Emma”. L’autore e l’interprete del brano ci invitano a goderci ogni momento felice, senza pensare al domani, gettandoci alle spalle i fallimenti del passato: ”Se il tempo lo stringi in mano, il giorno dura un secondo, tu sempre più lontano, e tutto il bene sei tu, perché il destino ci spezza, e perché non vuoi più, più nessuna tristezza”. Interrogata inoltre dalla conduttrice Alessia Marcuzzi, Emma spiega che si tratta di un pezzo assolutamente positivo che invita a dimenticare le cose brutte: “Per vivere bene bisogna mettere da parte tutto ciò che ci fa stare male, tutto ciò che c’è di negativo e vivere pienamente ogni singolo istante”.
 
CURIOSITA’
Nella copertina del disco viene ritratta Emma con la schiena nuda e con le braccia conserte, appare nel fianco destro della cantante anche un tatuaggio che raffigura una rondine. Riguardo all’essersi messa con la schiena nuda in copertina la cantante ha rilasciato queste dichiarazioni: « Non è esibizionismo. Potrei essere nuda o completamente vestita: ma ciò che conta è la musica, mica le apparenze, perché un chiodo non fa rock e un abito da sera non fa jazz, ricordiamocelo sempre.. » Inoltre la stessa Emma ha aggiunto che l’ispirazione per questo titolo le è venuta ascoltando un brano che la sua amica e giovane autrice Naskà, le ha fatto ascoltare dal titolo Schiena, che appunto ha dato poi il nome all’intero disco oltre che alla canzone.

TESTO

Il sorriso non lo perder mai
qualunque cosa ti accada
qualcosa ti inventerai
non la vedi ma è la tua strada
e quando ti accorgerai
ti sembrerò un’altra storia
e quella che lascerai
e non si toglie più
l’avere della paura
a meno che tu non ricordi com’era
qua a subirci ancora tante volte
questa vita è forte
trova le risposte
E intanto dimentico tutto
dimentico tutti
i luoghi che ho visto, le cose che ho detto
i sogni distrutti
la storia non è la memoria, ma la parola
non vedi che cosa rifletti
sopra un mare di specchi si vola
il tramonto lo guarderai
come fosse l’ultimo al mondo
e negli occhi che rimarrai
come fossi l’unica al mondo
e se il tempo lo stringi in mano
il giorno dura un secondo
tu sempre più lontano
e tutto il bene sei tu
perché il destino ci spezza
e perché non vuoi più
più nessuna tristezza
qua a subirci ancora tante volte
questa vita è forte
trova le risposte
E intanto dimentico tutto
dimentico tutti
i luoghi che ho visto, le cose che ho detto
i sogni distrutti
la storia non è la memoria, ma la parola
non vedi che cosa rifletti
sopra un mare di specchi si vola
Io, lei, voi
la mia vita e la tua vita
qui morirei domani
dai non dire così
guarda in alto con la testa fammi di sì
qui ora adesso poi so che cos’è che vuoi
l’alluvione su di noi
stringimi più che puoi
fuori il tempo sta finendo
non parlare se non vuoi
chiudi gli occhi d’ora in più
d’ora in poi
qua a subirci ancora tante volte
questa vita è forte
trova le risposte
E intanto dimentico tutto
dimentico tutti
i luoghi che ho visto, le cose che ho detto
i sogni distrutti
la storia non è la memoria, ma la parola
non vedi che cosa rifletti
sopra un mare di specchi si vola
E intanto dimentico tutto
dimentico tutti
i luoghi che ho visto, le cose che ho detto
i sogni distrutti
la storia non è la memoria, ma la parola
non vedi che cosa rifletti
sopra un mare di specchi si vola

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Non è mai abbastanza – Modà



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE TESTO E VIDEO#1
“Non è mai abbastanza” è l’ultimo singolo sfornato dai Modà, una canzone che lo stesso cantante del gruppo ha definito “una delle canzoni d’amore più belle e intense che abbia mai scritto”. Dunque il gruppo mantiene il suo genere musicale romantico, anche se per i veri fan del gruppo, questo singolo non rappresenta una novità in quanto già contenuto nel loro album di successo Gioia. Per quanto riguarda il testo della canzone, il cuore del testo sembra essere nel finale, quando Kekko canta: “Tu così, forte e sola…“. Perché la fragilità di una donna incuriosisce e affascina, ma è la forza quella componente che te ne fa innamorare. Il vero protagonista dunque è l’uomo fragile, indifeso, introverso, quello che il cantante interpreta e porta sulla scena. Da Rocky Balboa a Novecento, entrambi malinconici e confusi, incapaci di trovare la via della felicità. “Non è mai abbastanza” esplode nel ritornello con il famoso bacio del pugile di Philadelphia e acquisisce tenerezza con lo sguardo del pianista al di là dell’oblò.
Il video della canzone, sotto ammissione degli stessi Modà, prende spunto da diverse scene di alcuni film: si possono riconoscere infatti rimandi al film La leggenda del pianista sull’oceano, Rocky, Love Actually, Million Dollar Baby; il video stato girato sul lago di Garda, nei pressi di Villafranca di Verona. Oltre ai membri della band, compaiono anche tra giovani attrici: in ordine di apparizione sono Anna Sophie Bellè, Federica Gasparini e Carlotta Brusini.

TESTO

Se, ti chiedessero se c’è, qualcuno che ti ha amata al punto di pensare che poi in cambio non voleva niente, tranne fossi felice, che ti lasciasse in pace e di riaverlo accanto per fargli capire che per te, non è mai abbastanza, no non è mai abbastanza, scusa se ti interrompo, ma forse non ti rendi conto che per me, non esiste il mondo perchè per prima esisti tu.
Tu che mi attraversi e tu, tu che di stelle vesti il cielo e mi convinci che di te non ne avrò mai abbastanza.
E tu, ciò che poi non ti aspetti, tu che piangi e non nascondi niente, neanche quando dici che hai sbagliato e vuoi cambiare, tu, così forte e sola, tu…
Tu, così diversa e uguale, tu campo di girasoli accendi i miei sorrisi, quando prima di spogliarti dici che, di me tu ti vergogni e cambi espressione e dici amami più forte e fai tremare il mondo, ma non capisci che, non esiste il mondo, perchè per prima esisti tu.
Tu che mi attraversi e tu, tu che di stelle vesti il cielo e mi convinci che di te non ne avrò mai abbastanza.
E tu, ciò che poi non ti aspetti, tu che piangi e non nascondi niente, neanche quando dici che hai sbagliato e vuoi cambiare…
Tu, tu che mi attraversi e tu, ciò che poi non ti aspetti, mi convinci che di te non ne avrò mai abbastanza…
Tu così forte e sola, tu….

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Bisogna scrivere – Fabri Fibra



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1 (fornita dallo stesso Fabri Fibra)
Si tratta di “Bisogna scrivere” il nuovo singolo che sarà lanciato a breve da Fabri Fibra: la notizia è arrivata dallo stesso cantante sulla sua pagina ufficiale di Facebook. Riguardo questa canzone, il rapper di Senigallia la spiega così: “‘Bisogna scrivere’ significa che è necessario fare qualcosa di concreto. Mi piacerebbe che i ragazzi ascoltassero il mio disco per poi parlarne faccia a faccia, non dietro uno schermo. Che smettessero di essere spettatori e che cominciassero a fare qualcosa in modo concreto. I ragazzi adesso hanno paura persino di dire la loro. Ultimamente è la realtà che sta prendendo spunto dal digitale, e non il contrario. Bisogna dire basta a tutto questo. Io lo dico “.
Durante un’altra intervista, Fabri Fibra aggiunse anche un particolare interessante sulla nascita di questa canzone, in particolare svelò che il ritornello della canzone è stato preso dalla canzone dei Baustelle – “Baudelaire”: “Io sono ignorante e non ho fatto l’università ma cerco di recuperare. Dopo 15 mesi in tour per Controcultura, sono tornato a Milano. Avevo la testa piena di colori ma Milano era grigia. Ho iniziato a guardare film in bianco e nero, poi ho letto Tolstoj e mi sono fermato sulle pagine in cui il principe Andrej di fronte alla morte dice: bisogna vivere. Lì è nato il primo brano del disco, Bisogna scrivere, per il quale ho mutuato una parte del ritornello di Baudelaire dei Baustelle“.
In un’altra intervista ancora, questa volta ad XL Repubblica, inoltre disse:
“L’unica canzone che mi ha preso bene oggi che non ho più 16 anni è stata Baudelaire. Mi sono detto: “Cazzo che bel concetto”. La citazione nel pezzo che chiude il disco invece l’ho voluta fare perchè molta gente che non conosce i Baustelle quando arriverà a quella rima si chiederanno chi sono, se li andrà a cercare e li troverà. Non li conosco di persona ma quando avrò finito di sistemare il mio nuovo studio, voglio invitarli. Il prossimo disco voglio farlo con una concezione diversa, chiamando altri artisti … pensa che bello se un giorno i Baustelle venissero da me e mi dicessero: “Ma sai che le tue rime potrebbero arricchire un nostro pezzo?” Loro, che con i testi sono già avanti!. E pensa se poi ne uscisse un singolo della Madonna.E se cambiasse radicalmente il modo di fare musica in Italia?”
CURIOSITA’ SUL VIDEO DELLA CANZONE
Nonostante il singolo non sia ancora uscito e tantomeno il videoclip che lo accompagnerà, sappiamo già alcune informazioni riguardante il video della canzone, in quanto nel Maggio del 2013 fu indetto il  Red Bull Inspire Fibra , il contest indetto per la realizzazione appunto del videoclip del brano di Bisogna Scrivere. Fabri Fibra scelse come vincitore Leonardo Pinto, il cui progetto creativo fu selezionato tra gli oltre 500 ricevuti.
Fabri Fibra racconta a questo proposito: ”Il progetto che abbiamo selezionato mi ha personalmente colpito per la scelta narrativa di dare centralità e risalto alle parole, sottolineate graficamente come a voler dare loro il giusto risalto. E vivendo in un momento storico dove conta più l’immagine della parola, mi è sembrato giusto premiare questo intento“.
Il video di Bisogna Scrivere verrà girato in autunno e il vincitore, che sarà presente sul set, racconta così la genesi del suo progetto: “Ho ascoltato il singolo in cuffia, sul mio letto, a occhi chiusi. L’idea ha preso forma nella mia testa, è stato come guardare un video che non è ancora stato girato… un po’ come quando leggi un libro e non hai immagini a cui far riferimento. La storia c’è ma è la tua mente a creare le scene, a disegnare volti ed ambienti… ho seguito l’indicazione relativa al bianco e nero, il fascino delle pellicole di fine anni 50′ su un brano musicale contemporaneo, quindi con location attuali palazzi, strade, abitazioni ho narrato “scene di gente normale impegnata in normali attività quotidiane, come nei film dell’epoca; abiti attuali (accessori annessi – cappelli, tattoo, piercing), visi di ragazzi e ragazze dei nostri tempi ma anche particolari “vecchi” come i ritardi nei doppiaggi e nei playback… un continuo richiamo al  contrasto “guerra e pace” – “giorno e notte” – neorealismo e contemporaneità!
Mentre immaginavo il “film” mi soffermavo su alcuni versi; le parole apparivano sul prospetto di un edificio o di fianco al viso dell’artista, come se qualcuno le avesse scritte a penna con una forza tale da lasciarle vibrare sullo schermo…e da ogni frase veniva trattenuta una sola parola che sulla schermata finale riappariva assieme a tutte le altre, dando forma a una nuova frase di senso compiuto, un concetto finale. Credo che la mia idea sia stata scelta fra tutte perché è essenziale, ma precisa
“.

TESTO

Come a Senigallia al suono del faro
quando senti le parole che sparo fuori come la placenta, dopo il parto
La pace lenta, la guerra lampo, l’umore su e giu’ come la lampo
ora e’ alto, l’amore e’ ampio
ogni lancio un fuoricampo
amatoriali che provano a rifarlo come siti porno, tutti uguali.
Lei dice “oso”
conosco uno che conosce uno che conosce uno famoso,
“e daremo una festa, ci vieni si?” non ci saremo noi CSI
Buoni amici, ologrammi
Sacrifici, solo drammi
Cade la colpa ammiriamo,
dammi una storia da bere come Milano.
Rit.
E’ necessario credere, Bisogna scrivere.
Per essere invincibile non dovrei vivere.
Mi sveglio in camera esco a prendere un po d’aria
Mi esplode la testa come una camera d’aria
Araba Fenice, mi domandi in Italia una ragazza Araba e’ felice?
Immagini che ho in testa,
le italiane
me le immagino a una festa in bikini
la rima gia la conoscete
traccio stili non spaccio chili.
Artista pesante carne con chili
giovane rapper sei su di giri
come Daniel San osserva e impara
t’insegno a camminare come a Clara
nella fase vediamo che succede
nella frase vediamo che succede
alla ricerca di qualcosa in cui credere
come chi ha perso la fede.
Rit.
E’ necessario credere, Bisogna scrivere.
Per essere invincibile non dovrei vivere.
Vedo cose che non ci sono
ci sono cose che io non vedo
Non parlate di me ho tenuto piu di tutti voi messi insieme.
Soldi qua soldi la’ fino all’aldila’
sogno lei che la da’
I miei sogni tra loro dialogano
si chiedono “questo che sogni fa?”
Molta gente non mi sopporta
altra supporta e’ un cerchio ristretto
Cosa fate voi? non so
io rispetto chi porta rispetto
Apro le porte, come il ladro
quando si accorge che il cane non morde
Bisogna credere, per continuare a vivere anche dopo la morte.
Rit.
E’ necessario credere, Bisogna scrivere.
Per essere invincibile non dovrei vivere.
E’ necessario credere, Bisogna scrivere.
Per essere invincibile non dovrei vivere.

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Scordarmi chi ero – Emis Killa



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
Scordarmi chi ero è l’ultimo singolo di successo di Emis Killa, canzone che ha raccolto numerosi consensi, oltre 3 milioni di visualizzazioni su youtube e la posizione #1 delle classifiche italiane per un breve periodo. Emis Killa parlò molto brevemente riguardo questa canzone durante una sua intervista dicendo: “Prima di diventare un rapper ho fatto il muratore per mantenermi per due anni. Ma è stata la musica a salvarmi dalla disperazione cui il mio carattere mi condannava. Nonostante ciò non è questo il motivo per cui ho scritto ‘Scordarmi chi ero’, ma la canzone si riferisce al benessere della vita a due. Quando si sta bene, è facile scordarsi come si stava prima da soli». Anche il video, che sviluppa la tematica promessa dal titolo, porta avanti immagini e parole di un amore sofferto ma vissuto intensamente fino al punto di dimenticarsi anche la propria identità, anche se quel verbo coniugato al passato lascia all’ascoltatore il dubbio se al termine di quest’esperienza il protagonista abbia recuperato il proprio ego o abbia lasciato prevalere la forza dirompente dell’amore.

TESTO

Stavo pensando a me
sono un uomo quaggiù come tanti
che mi compro una moto in contanti
e vivo a rate la vita degli altri
che se esco non torno mai presto
perché faccio presto a far tardi
che ho posato per terra i bastoni
perché ho detto basta ai bastardi!
E stavo pensando a te
una donna quaggiù come tante
che vuoi essere al passo con le altre
e mi riempi l armadio di scarpe
che mi svuoti la testa in un’ora
ma se sbaglio diventi un sicario
che sai essere dolce in un bacio
anche quando c’hai in bocca l’amaro
E stavo pesando a noi
una coppia quaggiù come le altre
che riescono nel loro piccolo
anche se pensano in grande
che hanno preso la vita per gioco
che ha varcato i binari di un treno
che si prendono a insulti per poco
e si vogliono per molto meno
RIT
Pensavo a me col mondo in mano ma senza te dov’è che vado?
con tutta questa voglia di brillare su un cielo e di scordarmi chi ero senza di te!
Pensavo a te col mondo in mano ma senza noi dov’è che andiamo?
Con tutta questa voglia di brillare so che se c’è da brindare voglio farlo solamente con te!
Stavo pensando a me e all’ infanzia che la vita mi ha dato
non ho mai giocato con i soldatini ero incazzato come un bimbo soldato
Io che faccio più soldi che sogni
ma rispondo “va tutto okay” e mi tengo vicino i sentimenti altrui
perché vivo ad un metro dai miei
E stavo pensando a te
una bimba dagli occhi vivaci
che capisco da come mi abbracci
che hai avuto più giochi che baci
Tu che quando prevedono neve poi ti imbamboli un’ora sui fiocchi
tu che guardi l’oroscopo in tele ma non credi nemmeno ai tuoi occhi
E stavo pensando a noi
una coppia svampita e sbandata che spingiamo l’amore in salita
quando l’odio ci lascia per strada
che non serve che andiamo in vacanza
mentre il mondo ci guarda perplesso
noi viviamo in un’altra galassia,
siamo al centro del nostro universo!
RIT
X2
Adesso che so chi sono davvero
vorrei svegliarmi e scordarmi chi ero
le mie paure e le tue
sono niente finché siamo in due (finché siamo in due)
RIT

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SANREMO 2014 Bagnati dal sole – Noemi

SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
“Bagnati dal sole”  è una delle due canzoni portate al Festival di Sanremo 2014 da Noemi, singolo che poi ha passato il turno iniziale e con cui la cantante si giocherà la finalissima per la vittoria finale. Il singolo è stato molto apprezzato dalla critica, tanto che per molti è la favorita per vincere l’edizione di quest’anno. Analizzando il testo della canzone notiamo come la cantante inizi con “Non c’è più pericolo ora che siamo qui” alludendo probabilmente a dei difficili momenti che le sono capitati in passato, ma che ora non solo sono stati superati, ma addirittura ora ne capisce il loro pieno significato, rivalutandoti come qualcosa positivo, episodi che evidentemente le sono serviti per affrontare meglio la propria vita da quel momento in avanti: “Anche questo ostacolo ora ha senso“. Il fatto che venga usato il plurale “siamo qui“, potrebbe anche far pensare che si tratti dei momenti difficili passati da una coppia e quindi che tutta la canzone di fatto sia una sorta di racconto di una storia d’amore tra due persone. Gran parte della canzone è una ripetizione del titolo “bagnati dal sole“, un vero e proprio ossimoro, un titolo apparentemente contraddittorio, ma che invece a nostro avviso è più di una frase banale: tutta la canzone allude ad una continua sofferenza passata (“non è stato facile stare in piedi [...] ho vissuto in bilico“) ma che ora ha portato la coppia a conquistare una vera e propria gioia, serenità, una felicità mai provata prima, tanto da paragonarla ad una sole che ti avvolge, ti colpisce come se lo facesse l’acqua; il termine ‘bagnati’ potrebbe significare che è qualcosa che ti rimane addosso, che tu percepisci, che c’è qualcosa che effettivamente ti ha colpito e ti rimane addosso e che non si tratta di una emozione di un’istante o poco più.

 

TESTO

Non c’è più pericolo
ora che siamo qui
Anche questo ostacolo
ora ha senso
è così ora sento
che oramai siamo vivi
a un passo da noi
senza più strategie
siamo qui a un passo da noi
bagnati dal solee
bagnati dal sole
bagnati dal sole
ho vissuto in bilico
mi è servito così
è così
ma non è stato facile
stare in piedi
stare qui
sento che oramai
siamo qui
a un passo da noi
bagnati dal sole
bagnati dal sole
bagnati dal solee
sento che oramai
siamo vivi
a un passo da noi
bagnati dal sole
bagnati dal sole
bagnati dal sole

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Fatti da parte – Fabri Fibra



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
“Fatti da parte” è l’ultimo singolo sfornato da Fabri Fibra, anche se in verità più che chiamarlo singolo, siamo davanti a 11 minuti di vero e proprio dissing contro il rapper Vacca: per capire il significato di questo suo testo, bisogna innanzitutto sapere che questa non è altro che l’ennesima risposta e controrisposta che i due rapper si fanno a distanza da mesi ormai. Cronologicamente parlando, il tutto è nato quando il rapper Vacca criticò aspramente Fabri Fibra e da lì fu un susseguirsi di dissing tra i rapper:

  • Fibra usa “Zombie“, brano contenuto nel disco di Deleterio, per attaccare Vacca.
  • La replica non si fa attendere e arriva con “Il diavolo non esiste” di Vacca.
  • Con “Niente di personale“, Fibra comincia i suoi infiniti dissing: 11 minuti tra imitazioni e necrologi.
  • Vacca non demorde, e addirittura produce un videoclip di “Nella fossa“, nuova risposta.
  • Ora, sperando sia la fine della questione, arriva “Fatti da parte“
Il dissing è accompagnato (nella seconda metà) dal video in cui Fibra risponde all’accusa di non uscire mai per Milano: metro, Duomo, San Siro e fan, mentre il rapper di Senigallia recita le proprie barre contro Vacca, appunto. Il tutto, poi, termina con un simpatico siparietto tra Fibra, in versione jamaicano, e Paola/Paolo Zukar, anche questo riferito ad un’accusa di Vacca in “Nella Fossa“. L’intro del video è estrapolato da un famoso monologo del film “Un chilometro da Wall Street”, o quella della celeberrima sigla del programma “The Flow”, la trasmissione di Deejay TV che pare essere parte fondamentale di questo dissing, dalle accuse di Vacca alle ripetute volte in cui, da entrambi le parti, si menziona il programma condotto da un paio di anni da Mixup.

TESTO

Ci sei? / Organizza una serata / Invita Vacca lui è vero /
Col corista e col dj tutto a settecento euro /
A fine festa / Vacca prende i soldi /
Al dj e al corista paga cento euro a testa /
Cerca la Ganja / Trova la Ganja / Paga la Ganja /
Duecento / Sgancia / Trecento per l’affitto / Ho visto il tuo futuro /
Finirai in Giamaica in un parcheggio a vendere il culo /
Per tirare su due spicci /
Chi sputtani mica sei Antonio Ricci /
I rapper che supporti vanno ospiti ad Amici /
Noyz Narcos rappa sopra le mie strumentali quindi cazzo dici? /
Vacca infame / Lo sento hai fame /
A Milano mi giravi intorno come un cane /
Andavamo nei locali eri sempre al verde /
E speravi ti pagassi pure le puttane /
Non hai concetti / Neanche li cerchi /
Tua madre è mia fan e viene ai miei concerti /
E si diverte è uno spasso /
Poi dice “anche mio figlio ci prova ma è molto più scarso” /
Tempi bui / Sì per te / Tempi cupi /
Leggi tutte le mie interviste / Sei una mia groupie /
Sto con Vacca perché non si arrende /
Ci sta sempre un coglione più debole da difendere /
E’ questo ciò che pensa chi ti ascolta / Buffone! /
Non hai alcun tipo di reputazione /
Oltretutto ti ripeti / Hai finito le rime /
Il mio nome sta sul platino / Il tuo sulle cartine /
Vivo solo da 10 anni e non ne faccio un dramma /
Fino a ieri tu vivevi in casa con tua mamma /
Non ho figli e se per te è un problema /
Fai un pezzo contro il novanta per cento della scena /
Fino a perderci la voce /
Vuoi fare il duro dalla vita veloce /
Dopo venti secondi che eri a Kingstone hai messo in cinta una /
Complimenti per l’eiaculazione precoce /
Caro amico ti scrivo / Non fare il professore perché sono un fuori classe /
Andavi a troie senza il preservativo /
Hai chiesto a casa un prestito per pagare le tasse /
Uomo di merda / Depresso cronico /
Qui ci rimetti / Puzzi di vomito /
Sposta quel bus / Cioè disgusti /
In bocca c’hai il pus / Pussy /
Pezzo di merda / Testa di cazzo / Rotto in culo /
Ti spacco il culo coglione / Ti spacco il culo! / Ha! /
“E’ un Fibra scatenato quello che vediamo in questi giorni,
un Fibra in gran forma, un Fibra anche inedito se vogliamo perché comunque
è qui in prima linea a combattere, pugni a destra e a sinistra, un lago di sangue porca puttana,
io non avevo mai visto una cosa del genere… ”
“Aspetta, aspetta… Ah! Fammi continuare, fammi continuare,
fammi divertire un po’ anche a me, no? No? Vaffanculo!”
“Fibra… Fibra… Ring ring Fibra!”
Vacca mi telefona / Dice mi piace Applausi /
Rispondo vieni in tour con me ti fai del cash /
Ma abbandona il tour salta le ultime date perché / Non regge il freddo / Gli orari / Lo stress /
Il tempo passa / Ci si perde di vista / Mi chiama un giornalista / “Fibra senti questa” dice /
Vacca ha scritto un libro in cui ti infama /
Poi ha cancellato tutto ‘sta puttana /
E come mai? / Lui risponde / E’ roba seria / Autocensura /
Per evitare la querela / Barzellette / Facce zitte /
Dalla paura a pure chiesto perdono alla Senette su Twitter /
Querele querele querele /
Sono le fondamenta del Made In Italy /
Querele querele querele /
Aumentano la street credibi-bi-bility /
E ora che la vorresti peccato che non arriva /
Mi sto facendo la promo sulla tua stupida vita /
Da oggi fin che canti se non parli più di me /
Trovare gente che ti ascolti credimi farai fatica /
Gli artisti che tu nomini non mi ha abbandonato /
Sono io che ho deciso di non lavorarci più /
Dici troppe cazzate perdente ci salutiamo /
Sei la Sara Tommasi del rap italiano /
Quintali d’erba / Ma in Giamaica è da giorni che sta piovendo merda /
In Italia il rap è Fibra / In tour l’unica cosa blu che ho visto è la tua faccia per via dell’invidia /
Vacca non c’è sfida / Niente Di Personale su The Flow a momenti la usavano come sigla /
E se vai fuori per i dissing / Il testo più duro /
Guarda bene Vacca come se la prende nel culo /
The flow / The flow / The flow / The flow / The flow /
“Lo senti lo schiaffone di metriche che ti arriva, l’hai sentito il flow?
Lo senti? Lo senti lo schiaffone di metrica che ti arriva?
Lo senti? Hai sentito il flow? Le senti le rime?
Coglione lo senti lo stile? Ha?
Io adesso la faccio la foto davanti al Duomo,
ma tu fai la foto davanti ai dischi di platino…
Oooh! Disco d’oro almeno, c’hai un disco d’oro?
Non c’hai neanche un disco d’oro?
Coglione, sfigato, perdente… ”
Ah! La verità? Chi la sa la verità? /
Ah! La verità dove sta? /
Muovi la testa a tempo / Mille inchini a sua maestà /
Dicevi le stesse cose alle mie spalle /
Arkkk pu! / Ora ti sputo dritto in faccia /
Dimmi un po’ che effetto fa? /
La scena rap italiana è una gang bang / Guardala bene /
Non ho mai visto così tanti / Coglioni messi insieme /
Che non fanno le hit / Lo ripeto siete falliti /
Il mio flow flow è un trip / Sopra un JoJo beat /
Asta la vista / Tasta la Visa /
Quale star togliti la rasta divisa /
C’ho la palestra in casa metto i pesi ooh issa! /
Chi dice “sono fan di Vacca” si auto dissa /
Non vendi e te ne vanti come tanti / L’unione crea il gruppo /
I tuoi dischi hanno un budget / Pari a un etto di prosciutto /
Un euro e cinquanta a beat / fammi il terzo dissing /
Se non parlassi di me nessuno saprebbe che esisti /
Anche a The Flow parlano male di te / Ma poi ti passano il video è la vita /
Anche tu venivi in tour con me solo per soldi / Un venduto come tutti /
Quindi falla finita /
Ti comporti come una figa dopo che ha preso il cazzo /
E che viene scaricata dall’ennesimo ragazzo /
Vedi Zombie era un avviso /
Con cinque rime ti ho ucciso / Chiudo l’ultima e stop /
Il pubblico ha deciso /
Dici di me cose assurde come se in tasca avessi le foto /
Mica sei Fabrizio Corona hai solo cazzate quindi me ne fotto /
La gente mi vorrebbe morto solo perché sono ricco e famoso /
I soldi sono la pozione che mi trasformano in un mostro /
Tu frate non sei cool / Tu frate non sei fresh /
Non fare il simpatico sopra il beat perché non ti riesce /
Chiudi quella fogna sei una pessima attrice /
Il peso delle parole dipende da chi le dice / Oh! /
La mia vita privata è normale /
Tu parla solo se hai foto di me insieme a un transessuale /
Tua sorella mi manda messaggi mi vuole incontrare /
Li pubblico presto sulla mia pagina ufficiale /
Quanti rapper ingrati che si sono persi nel Matrix /
Non suono all’Hip Hop Tv perché non pagano / E’ gratis /
Fai l’uomo di famiglia / Vivi dentro una roulotte tipo 8 Mile /
Eminem sei te c’hai anche una figlia /
Quando parli si capisce che sei analfabeta /
Mangia merda / Questa qui da oggi è la tua nuova dieta /
A Milano fai le foto per la strada con la gente /
Perché sei a piedi senza auto e senza patente /
Fatti una selfie in spiaggia babbo di minchia /
Fatti da parte / Fai il padre o fai per finta? /
E questa roba lo dimostra /
Sorrido mentre scrivi la risposta della risposta della risposta /
Dici di me cose assurde come se in tasca avessi le foto /
Mica sei Fabrizio Corona hai solo cazzate quindi me ne fotto /
La gente mi vorrebbe morto solo perché sono ricco e famoso /
I soldi sono la pozione che mi trasformano in un mostro /
Tu frate non sei cool / Tu frate non sei fresh /
Non fare il simpatico sopra il beat perché non ti riesce /
Chiudi quella fogna sei una pessima attrice /
Il peso delle parole dipende da chi le dice / Oh! /
Sei un coglione / Sei un coglione / Sei un coglione /
“E adesso la dico io una verità su di te, una cosa personale su di te, lo sapete perché Vacca non sta mai da solo, perché quando sta da solo piange. Si chiama depressione. Io ringrazio la Giamaica perché ti ha dato una famiglia così ti sei tolto dal cazzo, e grazie anche a me perché da oggi, non sentiremo più parlare di te, perché anche se continui a fare la musica continui a parlare di me, quindi grazie per la promo e vaffanculo!”

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Fatti da parte – Fabri Fibra



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
“Fatti da parte” è l’ultimo singolo sfornato da Fabri Fibra, anche se in verità più che chiamarlo singolo, siamo davanti a 11 minuti di vero e proprio dissing contro il rapper Vacca: per capire il significato di questo suo testo, bisogna innanzitutto sapere che questa non è altro che l’ennesima risposta e controrisposta che i due rapper si fanno a distanza da mesi ormai. Cronologicamente parlando, il tutto è nato quando il rapper Vacca criticò aspramente Fabri Fibra e da lì fu un susseguirsi di dissing tra i rapper:

  • Fibra usa “Zombie“, brano contenuto nel disco di Deleterio, per attaccare Vacca.
  • La replica non si fa attendere e arriva con “Il diavolo non esiste” di Vacca.
  • Con “Niente di personale“, Fibra comincia i suoi infiniti dissing: 11 minuti tra imitazioni e necrologi.
  • Vacca non demorde, e addirittura produce un videoclip di “Nella fossa“, nuova risposta.
  • Ora, sperando sia la fine della questione, arriva “Fatti da parte“
Il dissing è accompagnato (nella seconda metà) dal video in cui Fibra risponde all’accusa di non uscire mai per Milano: metro, Duomo, San Siro e fan, mentre il rapper di Senigallia recita le proprie barre contro Vacca, appunto. Il tutto, poi, termina con un simpatico siparietto tra Fibra, in versione jamaicano, e Paola/Paolo Zukar, anche questo riferito ad un’accusa di Vacca in “Nella Fossa“. L’intro del video è estrapolato da un famoso monologo del film “Un chilometro da Wall Street”, o quella della celeberrima sigla del programma “The Flow”, la trasmissione di Deejay TV che pare essere parte fondamentale di questo dissing, dalle accuse di Vacca alle ripetute volte in cui, da entrambi le parti, si menziona il programma condotto da un paio di anni da Mixup.

TESTO

Ci sei? / Organizza una serata / Invita Vacca lui è vero /
Col corista e col dj tutto a settecento euro /
A fine festa / Vacca prende i soldi /
Al dj e al corista paga cento euro a testa /
Cerca la Ganja / Trova la Ganja / Paga la Ganja /
Duecento / Sgancia / Trecento per l’affitto / Ho visto il tuo futuro /
Finirai in Giamaica in un parcheggio a vendere il culo /
Per tirare su due spicci /
Chi sputtani mica sei Antonio Ricci /
I rapper che supporti vanno ospiti ad Amici /
Noyz Narcos rappa sopra le mie strumentali quindi cazzo dici? /
Vacca infame / Lo sento hai fame /
A Milano mi giravi intorno come un cane /
Andavamo nei locali eri sempre al verde /
E speravi ti pagassi pure le puttane /
Non hai concetti / Neanche li cerchi /
Tua madre è mia fan e viene ai miei concerti /
E si diverte è uno spasso /
Poi dice “anche mio figlio ci prova ma è molto più scarso” /
Tempi bui / Sì per te / Tempi cupi /
Leggi tutte le mie interviste / Sei una mia groupie /
Sto con Vacca perché non si arrende /
Ci sta sempre un coglione più debole da difendere /
E’ questo ciò che pensa chi ti ascolta / Buffone! /
Non hai alcun tipo di reputazione /
Oltretutto ti ripeti / Hai finito le rime /
Il mio nome sta sul platino / Il tuo sulle cartine /
Vivo solo da 10 anni e non ne faccio un dramma /
Fino a ieri tu vivevi in casa con tua mamma /
Non ho figli e se per te è un problema /
Fai un pezzo contro il novanta per cento della scena /
Fino a perderci la voce /
Vuoi fare il duro dalla vita veloce /
Dopo venti secondi che eri a Kingstone hai messo in cinta una /
Complimenti per l’eiaculazione precoce /
Caro amico ti scrivo / Non fare il professore perché sono un fuori classe /
Andavi a troie senza il preservativo /
Hai chiesto a casa un prestito per pagare le tasse /
Uomo di merda / Depresso cronico /
Qui ci rimetti / Puzzi di vomito /
Sposta quel bus / Cioè disgusti /
In bocca c’hai il pus / Pussy /
Pezzo di merda / Testa di cazzo / Rotto in culo /
Ti spacco il culo coglione / Ti spacco il culo! / Ha! /
“E’ un Fibra scatenato quello che vediamo in questi giorni,
un Fibra in gran forma, un Fibra anche inedito se vogliamo perché comunque
è qui in prima linea a combattere, pugni a destra e a sinistra, un lago di sangue porca puttana,
io non avevo mai visto una cosa del genere… ”
“Aspetta, aspetta… Ah! Fammi continuare, fammi continuare,
fammi divertire un po’ anche a me, no? No? Vaffanculo!”
“Fibra… Fibra… Ring ring Fibra!”
Vacca mi telefona / Dice mi piace Applausi /
Rispondo vieni in tour con me ti fai del cash /
Ma abbandona il tour salta le ultime date perché / Non regge il freddo / Gli orari / Lo stress /
Il tempo passa / Ci si perde di vista / Mi chiama un giornalista / “Fibra senti questa” dice /
Vacca ha scritto un libro in cui ti infama /
Poi ha cancellato tutto ‘sta puttana /
E come mai? / Lui risponde / E’ roba seria / Autocensura /
Per evitare la querela / Barzellette / Facce zitte /
Dalla paura a pure chiesto perdono alla Senette su Twitter /
Querele querele querele /
Sono le fondamenta del Made In Italy /
Querele querele querele /
Aumentano la street credibi-bi-bility /
E ora che la vorresti peccato che non arriva /
Mi sto facendo la promo sulla tua stupida vita /
Da oggi fin che canti se non parli più di me /
Trovare gente che ti ascolti credimi farai fatica /
Gli artisti che tu nomini non mi ha abbandonato /
Sono io che ho deciso di non lavorarci più /
Dici troppe cazzate perdente ci salutiamo /
Sei la Sara Tommasi del rap italiano /
Quintali d’erba / Ma in Giamaica è da giorni che sta piovendo merda /
In Italia il rap è Fibra / In tour l’unica cosa blu che ho visto è la tua faccia per via dell’invidia /
Vacca non c’è sfida / Niente Di Personale su The Flow a momenti la usavano come sigla /
E se vai fuori per i dissing / Il testo più duro /
Guarda bene Vacca come se la prende nel culo /
The flow / The flow / The flow / The flow / The flow /
“Lo senti lo schiaffone di metriche che ti arriva, l’hai sentito il flow?
Lo senti? Lo senti lo schiaffone di metrica che ti arriva?
Lo senti? Hai sentito il flow? Le senti le rime?
Coglione lo senti lo stile? Ha?
Io adesso la faccio la foto davanti al Duomo,
ma tu fai la foto davanti ai dischi di platino…
Oooh! Disco d’oro almeno, c’hai un disco d’oro?
Non c’hai neanche un disco d’oro?
Coglione, sfigato, perdente… ”
Ah! La verità? Chi la sa la verità? /
Ah! La verità dove sta? /
Muovi la testa a tempo / Mille inchini a sua maestà /
Dicevi le stesse cose alle mie spalle /
Arkkk pu! / Ora ti sputo dritto in faccia /
Dimmi un po’ che effetto fa? /
La scena rap italiana è una gang bang / Guardala bene /
Non ho mai visto così tanti / Coglioni messi insieme /
Che non fanno le hit / Lo ripeto siete falliti /
Il mio flow flow è un trip / Sopra un JoJo beat /
Asta la vista / Tasta la Visa /
Quale star togliti la rasta divisa /
C’ho la palestra in casa metto i pesi ooh issa! /
Chi dice “sono fan di Vacca” si auto dissa /
Non vendi e te ne vanti come tanti / L’unione crea il gruppo /
I tuoi dischi hanno un budget / Pari a un etto di prosciutto /
Un euro e cinquanta a beat / fammi il terzo dissing /
Se non parlassi di me nessuno saprebbe che esisti /
Anche a The Flow parlano male di te / Ma poi ti passano il video è la vita /
Anche tu venivi in tour con me solo per soldi / Un venduto come tutti /
Quindi falla finita /
Ti comporti come una figa dopo che ha preso il cazzo /
E che viene scaricata dall’ennesimo ragazzo /
Vedi Zombie era un avviso /
Con cinque rime ti ho ucciso / Chiudo l’ultima e stop /
Il pubblico ha deciso /
Dici di me cose assurde come se in tasca avessi le foto /
Mica sei Fabrizio Corona hai solo cazzate quindi me ne fotto /
La gente mi vorrebbe morto solo perché sono ricco e famoso /
I soldi sono la pozione che mi trasformano in un mostro /
Tu frate non sei cool / Tu frate non sei fresh /
Non fare il simpatico sopra il beat perché non ti riesce /
Chiudi quella fogna sei una pessima attrice /
Il peso delle parole dipende da chi le dice / Oh! /
La mia vita privata è normale /
Tu parla solo se hai foto di me insieme a un transessuale /
Tua sorella mi manda messaggi mi vuole incontrare /
Li pubblico presto sulla mia pagina ufficiale /
Quanti rapper ingrati che si sono persi nel Matrix /
Non suono all’Hip Hop Tv perché non pagano / E’ gratis /
Fai l’uomo di famiglia / Vivi dentro una roulotte tipo 8 Mile /
Eminem sei te c’hai anche una figlia /
Quando parli si capisce che sei analfabeta /
Mangia merda / Questa qui da oggi è la tua nuova dieta /
A Milano fai le foto per la strada con la gente /
Perché sei a piedi senza auto e senza patente /
Fatti una selfie in spiaggia babbo di minchia /
Fatti da parte / Fai il padre o fai per finta? /
E questa roba lo dimostra /
Sorrido mentre scrivi la risposta della risposta della risposta /
Dici di me cose assurde come se in tasca avessi le foto /
Mica sei Fabrizio Corona hai solo cazzate quindi me ne fotto /
La gente mi vorrebbe morto solo perché sono ricco e famoso /
I soldi sono la pozione che mi trasformano in un mostro /
Tu frate non sei cool / Tu frate non sei fresh /
Non fare il simpatico sopra il beat perché non ti riesce /
Chiudi quella fogna sei una pessima attrice /
Il peso delle parole dipende da chi le dice / Oh! /
Sei un coglione / Sei un coglione / Sei un coglione /
“E adesso la dico io una verità su di te, una cosa personale su di te, lo sapete perché Vacca non sta mai da solo, perché quando sta da solo piange. Si chiama depressione. Io ringrazio la Giamaica perché ti ha dato una famiglia così ti sei tolto dal cazzo, e grazie anche a me perché da oggi, non sentiremo più parlare di te, perché anche se continui a fare la musica continui a parlare di me, quindi grazie per la promo e vaffanculo!”

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La donna cannone – De Gregori



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1
Francesco De Gregori scrisse questa canzone ispirato da un articolo che raccontava di un circo rimasto orfano della sua più grande attrazione, fuggita via per inseguire il suo grande amore. L’articolo recitava:
” Siamo agli inizi del novecento, in uno di quei capannoni destinati ai circensi. In uno di quegli attimi morti, mentre la gente va via dal circo, mentre gli artisti riposano le stanche membra, due occhi si incrociano.. due anime sentono di doversi amare.. Ma la regola lo vietava. Non avrebbero potuto esaudire il loro puro desiderio di condividere le proprie emozioni con l’altro perchè “le regole del circo” non consentivano. Così la donna cannone, quell’enorme mistero volò…” C’era bisogno di un sogno. Un piccolo grande sogno, per imparare a volare dove sembrava che tutto fosse cemento. E il cuore va via, anche a sognare di scaraventarsi fuori da quel tendone, con un grande cannone. Bisogna tenersi per mano, senza dirsi parole. Bisogna imparare ad amare, disinteressatamente dove gli altri non sanno guardare, dove gli altri non hanno mai amato. Dunque la donna vuole un amore impossibile, volare nell’azzurro del cielo, diventando d’oro e d’argento e invece s’incammina in un cielo nero nero, ovvero la morte. Ma il suo amore è più forte della morte, facendo volare via il cuore, scaraventandosi fuori da quel tendone, con un grande cannone (“così la donna cannone, quell’enorme mistero volò…”). Quest’ultimo viaggio, che non potrebbe che essere “degregorianamente”, “l’ultimo treno” preso senza bisogno di passare da nessuna stazione, è accompagnato dal disprezzo e dall’indifferenza di tutti. Ma il sogno d’amore come detto è più forte persino della morte “ e non avrò paura se non sarò bella come dici tu / …E senza fame e senza sete, / e senza ali a senza rete voleremo via [io e te, amore]“. Nei versi di De Gregori la donna, svincolata dagli stereotipi del “fenomeno da baraccone”, racconta in prima persona la sua fuga dando voce ad uno smisurato desiderio di amore, di tenerezza e, soprattutto, di una vita normale, lontana da chi sfrutta le diversità a fini spettacolari.


TESTO

Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno,
giuro che lo farò,
e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò.
Quando la donna cannone
d’oro e d’argento diventerà,
senza passare dalla stazione
l’ultimo treno prenderà.
E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà,
dalle porte della notte il giorno si bloccherà,
un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà
e dalla bocca del cannone una canzone suonerà.
E con le mani amore, per le mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura se non sarò bella come dici tu
ma voleremo in cielo in carne ed ossa,
non torneremo più…
na na na na na
e senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete voleremo via.
Così la donna cannone,
quell’enorme mistero volò
tutta sola verso un cielo nero nero s’incamminò.
Tutti chiusero gli occhi nell’attimo esatto in cui sparì,
altri giurarono e spergiurarono che non erano stati lì.
E con le mani amore, con le mani ti prenderò
e senza dire parole nel mio cuore ti porterò
e non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu
ma voleremo in cielo in carne ed ossa,
non torneremo più…
na na na na na
E senza fame e senza sete
e senza ali e senza rete voleremo via…

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Lettera dall’Inferno – Emis Killa



SIGNIFICATO

INTERPRETAZIONE #1 E COMMENTO PERSONALE
Parto a spiegare il testo di questa canzone facendo una premessa importante: questa interpretazione viene scritta da uno che crede in Dio, sono cattolico e proprio per questo vedo solo tanta rabbia misto dolore in questa ultima canzone di Emis Killa. Per una volta non c’è bisogno di spiegare nulla, Emis Killa non fa giri di parole, arriva subito al dunque, non ci sono metafore o altro, è una canzone, quasi un grido, rivolto con rabbia a Dio. Fa riflettere sì, perchè quante volte nella nostra vita preghiamo Dio e non ci viene mai dato quello che chiediamo? Ma a mio avviso è proprio qui che sbaglia il rapper milanese e molte volte sbagliamo pure noi a scambiare una preghiera a Dio con invece richieste inutili, quasi pretese, cose insomma sicuramente non fondamentali nella nostra vita. Ascoltando questa canzone mi è venuto in mente il film “Una settimana da Dio“, una scena in particolare, quando il protagonista sente le preghiere delle persone: è lì che ti rendi conto quante cose inutili chiedono le persone, dal diventare più ricchi, ad avere le capacità di conquistare una donna o anche di diventare più alti o fare successo etc secondo voi queste sono preghiere? Non ci si può rivolgere a Dio pretendendo che lui ci dia risposta come vogliamo noi: considerereste Dio solo chi esaudisce dal primo all’ultimo i vostri desideri, anche quelli più futili (riducendo quindi il tutto ad un semplice “genio della lampada”)? Ovviamente non sono qui per giudicare nessuno, ma trovo errato anche il modo in cui Emis Killa si comporta e si rivolge a Dio: l’errore più grande ritengo stia in questa frase “Qualche volta che io ti cerco (se), quando sono nei guai (nei guai) Scrivo una lettera dall’inferno“: trovo piuttosto presuntuoso rivolgersi e chiedere aiuto a Dio solo quando uno si trova in difficoltà, mentre nel resto del tempo, se uno sta bene e non ha problemi, se ne dimentica completamente e se ne frega letteralmente, ignorandolo e al contrario non ringraziandolo per ciò che gli è stato donato fino a quel momento. In fondo non sono io a denunciare questo comportamento comune al 99% delle persone,  ma è lo stesso Emis Killa che ammette pubblicamente di comportarsi in questo modo “Non prego quando pranzo e non ti ringrazio”. Di tutta questa canzone però salvo la parte finale, in cui il cantante riconosce tutto il suo limite umano in questo mondo (“Forse è un limite mio“) e proprio questo, al contrario di ciò che dice tutta la canzone, dovrebbe bastare a far riflettere sul fatto che proprio perchè siamo limitati e umani, abbiamo bisogno di un Dio o per rimanere sul vago di un Essere superiore a cui rivolgersi, perchè da soli non riusciremmo a compiere le nostre vite.

TESTO

Yeah
Caro Dio, mi scuso se sono sparito
E’ che, ultimamente, lo avevi fatto anche te
Non sono qui per litigare ma siamo sinceri
Io ti ho cercato in ogni dove, tu invece dov’eri?
Nella mia vita non sei stato quel che dovresti
Il diavolo è stato più bravo, per certi versi
Il credo dalla fede, ognuno c’ha la sua
Mia madre in chiesa piange sangue, più della tua
Non so con quale scusa ti possa difendere
La gente scrive preghiere ma forse non ami leggere
Nasci in gara per poi perdere
Veniamo al mondo piangendo e questo mi ha sempre fatto riflettere
Se ti comporti male, ti fai qualche nemico
E ci sarà un motivo, se Giuda ti ha tradito
Mi hai creato a tua immagine e oggi sono un re
Ma la corona di spine tienitela per te!
RIT.
Mio dio
Qualche volta che io ti cerco (se), quando sono nei guai (nei guai)
Scrivo una lettera dall’inferno ma non la leggerai (no)
Mio dio
Detti legge nell’universo (sì), perchè prendi e dai (prendi e dai)
Ma le lettere dall’inferno (quelle) non le leggi mai
Se sei onnipresente e dall’alto ci fissi
Se sei onnipotente a sto punto te ne infischi
Considerando le volte in cui vedi e non agisci, forse conviene farci credere che non esisti
Nonostante i crocifissi e le preghiere ad alta voce
Nessuno è prediletto, ognuno ha la sua croce
Non prego quando pranzo e non ti ringrazio
Il pane a tavola ce l’ho perchè mi alzo, e mi faccio il mazzo
Faccio buone azioni, ma nonostante questo sul mio conto girano cattive voci
Scendi dall’altare, per una volta si può fare
Liberarti dagli impegni e liberaci dal male
Un Dio che impone i suoi comandamenti, che giustizia è?
Un Dio onesto, un Dio che non detta regole?
“Non avere alcun Dio al di fuori di me” lo direbbe solo chi è egoista e pensa per sé
RIT.
Mio Dio (x2)
Quando chiedi se credo in Dio, (io) non rispondo di sì (nah)
Forse è un limite mio, (ma) lui mi ha fatto così
(x2)
Mio Dio (x4)

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